lunedì 25 novembre 2019

Correre fa bene o male? "Bene, ma non superate le cinque ore di corsa alla settimana"

Confesso una cosa. A volte i titoli vengono fatti solo per attirare l’attenzione del lettore. Correre fa bene o male? Quale tipo di risposta potremmo dare ad una domanda del genere? Scrivo queste righe sul mio blog (che, torno a ripetere per la millesima volta non tratta di medicina, metodologie di allenamento o altro, ma è semplicemente il diario con le impressioni quotidiane di un appassionato senza alcuna competenza) dopo avere ascoltato le parole di una fisioterapista che lavora nella riabilitazione cardio respiratoria. In pratica arrivano a lei coloro che hanno appena subito un intervento al cuore. Quindi una persona esperta che rimette in sesto i pazienti. Ad un mio amico da lei seguito ha parlato della corsa (e allora la mia attenzione è salita) spiegando che correre per più di cinque ore al giorno fa male. E annulla i benefici che si potrebbero ottenere correndo di meno e ad andature basse. Tutto bene quel che dice la fisioterapista.

Mi chiedo però una cosa. Quelle cinque ore che rappresentano il limite valgono per tutti? Penso proprio di no. E’ molto soggettivo e ogni caso è a sé stante. Penso io. Se cinque ore possono rappresentare un limite per il runner di tipo A, possono essere poche per il runner di tipo B. Vorrei chiedere una cosa alla fisioterapista. Oltrepassando le cinque ore di limite si annullano i benefici della corsa per tutti? Anche per coloro che, allenandosi per una maratona, superano abbondantemente (per un certo periodo) quel limite? Non avendo risposte riferisco solo di alcune mie esperienze personali. Ritengo che il miglior medico che possiamo avere sia il nostro corpo. E’ capace di lanciarci segnali che possono rappresentare un campanello di allarme. Sta a noi cogliere ed ascoltare questi segnali. Se non lo facciamo commettiamo un errore che potremmo pagare a caro prezzo.

Faccio un esempio. In un periodo di grande stress psichico nella mia vita il mio fisico mi aveva lanciato segnali di qualcosa che non andava proprio bene. Io, nonostante tutto, ho continuato a correre al massimo delle mie possibilità rischiando di peggiorare le cose. Alla fin della fiera sappiamo tutti che se insisti nel tirare un elastico prima o poi questo si rompe. Solo ad un certo punto, messo di fronte alla criticità della situazione, mi sono fermato. Per poi riprendere con corsette blande di pochi minuti. Ed è così che sono per così dire guarito. Con le corsette blande che, a volte, non arrivavano al chilometro. Non siamo tutti uguali e il nostro corpo reagisce in modo diverso a degli stimoli esterni. Conosco runner che non sono soddisfatti e non si sentono bene se non hanno fatto almeno 20 chilometri. Io posso stare bene facendone 5, magari ad un ritmo più veloce. Chi esce da una grave malattia dovrà limitarsi a qualche camminata. Altri potranno tentare qualcosa di più impegnativo.

Il solo fatto di dover correre per 100km mi fa stare male, quando conosco colleghi runner che hanno ricevuto un enorme appagamento fisico e mentale dopo aver completato una simile distanza. Pubblico una relazione scientifica del più che serio Journal of Cardiology che ha condotto un’indagine sui benefici della corsa seguendo oltre 55.000 adulti dai 18 ai 100 anni. Vi pare che queste persone possano avere avuto qualcosa in comune tra di loro? Il 20enne sano non può minimamente essere paragonato al 70enne e, quindi, per entrambi, sono differenti le tipologie di un eventuale programma di allenamento. Altro che cinque ore alla settimana. Per alcuni 5 minuti di camminata possono anche essere troppi. Parola di esperto. Si fa per dire…

domenica 17 novembre 2019

Quanto è bello correre sotto la pioggia e senza stress

Questa mattina ho corso in solitario per 21 chilometri da Magenta a Castelletto di Abbiategrasso e ritorno. In pratica una mezza maratona corsa a ritmo lento. Senza dannarmi l’anima perché non avevo voglia di dannarmi l’anima. Non era certo la pioggia a farmi calare il ritmo medio, anzi mi piace correre quando piove. Semplicemente mi andava di correre a 5’20” al km. Se tolgo le due mezze che ho fatto (Novara San Gaudenzio a gennaio e Abbiategrasso a ottobre) quest’anno non mi sono mai allenato per 21 chilometri, quindi ben venga finalmente e alla buon’ora un’uscita lunga. Mi è servita dal punto di vista psicologico perché vuole dire che, se voglio posso. Accampavo sempre qualche scusa del tipo: è tardi, oggi meglio non esagerare con i chilometri, ho troppi impegni, mi stanco e non rendo. Intendiamoci, il mio non è un blog di tattiche di allenamento, tipologia di sedute da affrontare, preparazione pre e post gara, tabelle settimanali.

Di tali argomenti ben poco mi frega e sicuramente c’è gente più preparata del sottoscritto che li può affrontare nel migliore dei modi. E’ un blog nel quale racconto le mie esperienze nel mondo della corsa. Oggi, per esempio, racconto di quanto mi piace correre mentre piove. Sentire l’acqua che scivola sulla fronte regalando una sensazione unica. Parlo della pioggerella all’inglese, bella e fine. Provare per credere. Quest’anno di strada non ne ho fatta molta. Ho corso due mezze, appunto Novara e Biagrass, la solita StraMagenta, una 10km a Manchester (bellissima esperienza…) e poche altre gare non competitive. Penso di farne due o tre a dicembre e, a fine gennaio, mi sono iscritto alla mezza a Marrakech. Città che ho già visitato, ma nella quale correrò per la prima volta. Così come correrò per la prima volta nella meravigliosa terra d’Africa. Terra di super runner. Ma di questo ne parleremo.

Nel mio blog cerco di divulgare la passione per la corsa per il semplice motivo che correre è tra le attività più belle che si possano compiere. Non serve nulla. Solo un paio di scarpe adeguate e poi basta uscire. A quale ritmo? Quello che più ci aggrada. Questo consiglio da ‘non tecnico’ mi sento di darlo. Soprattutto se siete over 40 e, nella vostra vita non avete mai fatto sport. Inorridisco quando sento amatori delusi da gare di 10 o 21 km corse a 4’30” quando avrebbero potuto fare 10 secondi in meno e solo perché ho tirato troppo all’inizio, altrimenti avrei fatto il personale. Ma dove cavolo siete? Prendete le cose come vengono e buttate quel diavolo di cronometro. Scoprirete quanto è bello correre senza stress.
PS: in realtà il cronometro questa mattina l'ho messo. Altrimenti come avrei fatto a sapere il ritmo medio...

giovedì 7 novembre 2019

La mia terza mezza di Abbiategrasso

T
re edizioni su quattro. Domenica 27 agosto ho preso parte alla mezza del Cuore nell’ambito della Rotary Marathon ad Abbiategrasso. Una bellissima giornata di sole, percorso che conosco a memoria e, quindi, non potevo mancare. Ho chiuso a 4’55” al chilometro.

Tra il tendine, gli scarsi allenamenti e tutto il resto ho ceduto clamorosamente negli ultimi tre chilometri corsi abbondantemente sopra i 5 al km. Ma, ormai, mi sono rassegnato ed è meglio se il Garmin non lo guardo. Del resto fare una decina di minuti in meno a che serve? A Nulla, quindi tanto vale prenderla come viene. Nelle foto non sembra, ma alla fine ero veramente stanco…