lunedì 23 dicembre 2019

Si torna a correre al selvaggio Boffacross

Dopo un paio di anni di assenza sono tornato a correre il Boffacross. Sabato scorso ho avuto buone sensazioni dal saliscendi continuo e a volte micidiale di quello che viene soprannominato il cross selvaggio.



Senza un metro di pianura attorno al centro sportivo di Boffalora sopra Ticino. Bello, duro e divertente. Quindi va bene così, altrimenti che cross sarebbe…

 

Running in Africa, road to Marrakech!

Il prossimo 26 gennaio correrò, se Dio vuole, la mezza maratona di Marrakech. Città che già conosco avendola visitata un anno e mezzo fa. E’ andata più o meno così. Tutto per caso, come sempre. Con Khalid eravamo d’accordo di andare di nuovo in Marocco, nel nord del paese, tra Casablanca e Ceuta a vedere una zona che personalmente ancora non ho visto.

A fare un reportage sui migranti e sulla violenza perpetrata dall’Esercito nei confronti di chi vuole varcare la frontiera. Il periodo era la fine di gennaio e così mi sono ricordato che l’ultima domenica del primo mese dell’anno si organizza la mezza e la maratona a Marrakech. Gara alla quale partecipano circa diecimila runner provenienti da tutta Europa con un numero impressionante di forti atleti africani. “Perché non anticipare di un paio di giorni il viaggio e fare la mia prima mezza nel nord Africa?”, mi sono chiesto. Detto e fatto; per me prenotare e iscrivermi è questione di un secondo. Non avendo velleità agonistiche la prenderò come una passeggiata o poco più.

Cercherò di allenarmi, senza esagerare (considerato che appartengo alla categoria SM 50 e la cosa mi mette i brividi) per godermi una corsa in una città che ti porta indietro di due o tre secoli. Marrakech è unica nel suo genere. Manca un mese o poco più. Running in Africa, road to Marrakech!

Clicca per visitare il sito della maratona di Marrakech
 

venerdì 20 dicembre 2019

Naviglio Grande Run, di corsa da Robecco a Turbigo

 
La Naviglio Grande Run è una delle corse che più apprezzo. Si corre da Robecco a Turbigo per poco più di 17 chilometri ed attrae molti runner da Milano. E’ la terza edizione, le ultime due le ho fatte.

Ho sbagliato abbigliamento soffrendo molto il caldo negli ultimi chilometri e il male ai tendini non mi da tregua. Sono stati di poco sotto i 5’ al km…





 

lunedì 25 novembre 2019

Correre fa bene o male? "Bene, ma non superate le cinque ore di corsa alla settimana"

Confesso una cosa. A volte i titoli vengono fatti solo per attirare l’attenzione del lettore. Correre fa bene o male? Quale tipo di risposta potremmo dare ad una domanda del genere? Scrivo queste righe sul mio blog (che, torno a ripetere per la millesima volta non tratta di medicina, metodologie di allenamento o altro, ma è semplicemente il diario con le impressioni quotidiane di un appassionato senza alcuna competenza) dopo avere ascoltato le parole di una fisioterapista che lavora nella riabilitazione cardio respiratoria. In pratica arrivano a lei coloro che hanno appena subito un intervento al cuore. Quindi una persona esperta che rimette in sesto i pazienti. Ad un mio amico da lei seguito ha parlato della corsa (e allora la mia attenzione è salita) spiegando che correre per più di cinque ore al giorno fa male. E annulla i benefici che si potrebbero ottenere correndo di meno e ad andature basse. Tutto bene quel che dice la fisioterapista.

Mi chiedo però una cosa. Quelle cinque ore che rappresentano il limite valgono per tutti? Penso proprio di no. E’ molto soggettivo e ogni caso è a sé stante. Penso io. Se cinque ore possono rappresentare un limite per il runner di tipo A, possono essere poche per il runner di tipo B. Vorrei chiedere una cosa alla fisioterapista. Oltrepassando le cinque ore di limite si annullano i benefici della corsa per tutti? Anche per coloro che, allenandosi per una maratona, superano abbondantemente (per un certo periodo) quel limite? Non avendo risposte riferisco solo di alcune mie esperienze personali. Ritengo che il miglior medico che possiamo avere sia il nostro corpo. E’ capace di lanciarci segnali che possono rappresentare un campanello di allarme. Sta a noi cogliere ed ascoltare questi segnali. Se non lo facciamo commettiamo un errore che potremmo pagare a caro prezzo.

Faccio un esempio. In un periodo di grande stress psichico nella mia vita il mio fisico mi aveva lanciato segnali di qualcosa che non andava proprio bene. Io, nonostante tutto, ho continuato a correre al massimo delle mie possibilità rischiando di peggiorare le cose. Alla fin della fiera sappiamo tutti che se insisti nel tirare un elastico prima o poi questo si rompe. Solo ad un certo punto, messo di fronte alla criticità della situazione, mi sono fermato. Per poi riprendere con corsette blande di pochi minuti. Ed è così che sono per così dire guarito. Con le corsette blande che, a volte, non arrivavano al chilometro. Non siamo tutti uguali e il nostro corpo reagisce in modo diverso a degli stimoli esterni. Conosco runner che non sono soddisfatti e non si sentono bene se non hanno fatto almeno 20 chilometri. Io posso stare bene facendone 5, magari ad un ritmo più veloce. Chi esce da una grave malattia dovrà limitarsi a qualche camminata. Altri potranno tentare qualcosa di più impegnativo.

Il solo fatto di dover correre per 100km mi fa stare male, quando conosco colleghi runner che hanno ricevuto un enorme appagamento fisico e mentale dopo aver completato una simile distanza. Pubblico una relazione scientifica del più che serio Journal of Cardiology che ha condotto un’indagine sui benefici della corsa seguendo oltre 55.000 adulti dai 18 ai 100 anni. Vi pare che queste persone possano avere avuto qualcosa in comune tra di loro? Il 20enne sano non può minimamente essere paragonato al 70enne e, quindi, per entrambi, sono differenti le tipologie di un eventuale programma di allenamento. Altro che cinque ore alla settimana. Per alcuni 5 minuti di camminata possono anche essere troppi. Parola di esperto. Si fa per dire…

domenica 17 novembre 2019

Quanto è bello correre sotto la pioggia e senza stress

Questa mattina ho corso in solitario per 21 chilometri da Magenta a Castelletto di Abbiategrasso e ritorno. In pratica una mezza maratona corsa a ritmo lento. Senza dannarmi l’anima perché non avevo voglia di dannarmi l’anima. Non era certo la pioggia a farmi calare il ritmo medio, anzi mi piace correre quando piove. Semplicemente mi andava di correre a 5’20” al km. Se tolgo le due mezze che ho fatto (Novara San Gaudenzio a gennaio e Abbiategrasso a ottobre) quest’anno non mi sono mai allenato per 21 chilometri, quindi ben venga finalmente e alla buon’ora un’uscita lunga. Mi è servita dal punto di vista psicologico perché vuole dire che, se voglio posso. Accampavo sempre qualche scusa del tipo: è tardi, oggi meglio non esagerare con i chilometri, ho troppi impegni, mi stanco e non rendo. Intendiamoci, il mio non è un blog di tattiche di allenamento, tipologia di sedute da affrontare, preparazione pre e post gara, tabelle settimanali.

Di tali argomenti ben poco mi frega e sicuramente c’è gente più preparata del sottoscritto che li può affrontare nel migliore dei modi. E’ un blog nel quale racconto le mie esperienze nel mondo della corsa. Oggi, per esempio, racconto di quanto mi piace correre mentre piove. Sentire l’acqua che scivola sulla fronte regalando una sensazione unica. Parlo della pioggerella all’inglese, bella e fine. Provare per credere. Quest’anno di strada non ne ho fatta molta. Ho corso due mezze, appunto Novara e Biagrass, la solita StraMagenta, una 10km a Manchester (bellissima esperienza…) e poche altre gare non competitive. Penso di farne due o tre a dicembre e, a fine gennaio, mi sono iscritto alla mezza a Marrakech. Città che ho già visitato, ma nella quale correrò per la prima volta. Così come correrò per la prima volta nella meravigliosa terra d’Africa. Terra di super runner. Ma di questo ne parleremo.

Nel mio blog cerco di divulgare la passione per la corsa per il semplice motivo che correre è tra le attività più belle che si possano compiere. Non serve nulla. Solo un paio di scarpe adeguate e poi basta uscire. A quale ritmo? Quello che più ci aggrada. Questo consiglio da ‘non tecnico’ mi sento di darlo. Soprattutto se siete over 40 e, nella vostra vita non avete mai fatto sport. Inorridisco quando sento amatori delusi da gare di 10 o 21 km corse a 4’30” quando avrebbero potuto fare 10 secondi in meno e solo perché ho tirato troppo all’inizio, altrimenti avrei fatto il personale. Ma dove cavolo siete? Prendete le cose come vengono e buttate quel diavolo di cronometro. Scoprirete quanto è bello correre senza stress.
PS: in realtà il cronometro questa mattina l'ho messo. Altrimenti come avrei fatto a sapere il ritmo medio...

giovedì 7 novembre 2019

La mia terza mezza di Abbiategrasso

T
re edizioni su quattro. Domenica 27 agosto ho preso parte alla mezza del Cuore nell’ambito della Rotary Marathon ad Abbiategrasso. Una bellissima giornata di sole, percorso che conosco a memoria e, quindi, non potevo mancare. Ho chiuso a 4’55” al chilometro.

Tra il tendine, gli scarsi allenamenti e tutto il resto ho ceduto clamorosamente negli ultimi tre chilometri corsi abbondantemente sopra i 5 al km. Ma, ormai, mi sono rassegnato ed è meglio se il Garmin non lo guardo. Del resto fare una decina di minuti in meno a che serve? A Nulla, quindi tanto vale prenderla come viene. Nelle foto non sembra, ma alla fine ero veramente stanco…

 
 
 

mercoledì 7 agosto 2019

Dai 15 gradi di Manchester ai 34 di Boffalora sopra Ticino per la Bufalora Volt e Bas

Tradizione vuole che l’ultima gara di luglio, prima del riposto di agosto, sia la Bufalora Volt e Bas. Bella e dura allo stesso tempo, anche quest’anno la distanza sfiorava i sei chilometri. Certo che passare dai 15 gradi di Manchester ai 34 di Boffalora sopra Ticino è stata una mazzata, ma prima o poi dovevo tornare nell’umida e accaldata terra padana e prima o poi avrei ripreso a correre.

Grazia vuole che sia riuscito ad andare a punti nella classifica della mia squadra, il TRT di Robecco. Sedicesimo mi pare con il tempo di circa 27 minuti. Alla fine il mio pettorale è stato perfino estratto e mi son preso anche un salamino, oltre al melone di rito. Cosa volere di più dalla vita? Nulla, direi proprio nulla

City of Manchester 10k, la mia prima corsa all'estero

Durante il mio recente viaggio in Inghilterra sono riuscito a partecipare ad una competizione sulla distanza dei 10 chilometri. Si è trattato della mia prima partecipazione ad una gara all’estero e mi sono trovato davvero bene. Era la 2019 City of Manchester 10K, gara di medio livello alla quale hanno preso parte circa duemila persone. Partenza e arrivo all’Etihad Stadium dove gioca il Manchester City, campione in carica della Premier League. Non era una corsa destinata alla massa come le grandi maratone internazionali. Ero l’unico italiano, ma c’erano altri stranieri. Soprattutto dall’Australia e dal Sud Africa, perché proprio in quei giorni molti tifosi erano a Manchester per i mondiali di Cricket.

Il fatto di essere stato l’unico italiano mi ha permesso di godere fino in fondo dell’atmosfera di una gara targata England. Mi è piaciuto osservare gli altri atleti mentre facevano riscaldamento. Correre in gara è stato fantastico. Al di là di qualche cavalcavia la corsa è stata tutta pianeggiante e l’arrivo indimenticabile con l’Etihad sullo sfondo. Non ho spinto al massimo. Vuoi perché non me ne importava niente del tempo (ho chiuso in 46 minuti), vuoi perché erano giorni di pesante cammino e, il sabato precedente, avremo macinato decine di chilometri passeggiando per Manchester. Dopo la corsa ci aspettava il treno per Liverpool e il giorno dopo eravamo già sul pullman destinazione Londra.



Insomma, avrete capito che i viaggi da sedentari non fanno per me. Mi piace tornare da una vacanza distrutto, ma ricco di esperienze vissute sul posto. In mezzo alla gente del luogo. Una nota sulle runner e sui runner inglesi. Il caldo non fa per loro. La mattina a Manchester faceva frescolino, anche se era luglio). Tipo novembre da noi, per intenderci. Poi, man mano che passavano le ore, la temperatura saliva se c’era il sole. Così è stato la mattina della gara. Riscaldamento con il fresco e sole durante la corsa. Risultato. Inglesi che si scioglievano come neve al sole. I gradi erano 15 per intenderci. Da noi faceva 34…

RISULTATI CITY OF MANCHESTER 10K
 

martedì 23 aprile 2019

Casterno, la marcia dei ciliegi in fiore. La mia prima gara nel 1986

E
ra il 1986 quando corsi, per la prima volta una gara. Avevo 15 anni e cominciavo a muovere i primi passi di corsa. Nonostante non avessi un gran talento, mi accorsi che non ero nemmeno da buttare come atleta di medio livello. E così accettai l’invito di un amico, corridore più esperto, e mi iscrissi alla marcia dei ciliegi in fiore a Casterno.

Fu una Pasquetta bagnata. Ricordo che mi iscrissi alla 5,5 chilometri che portai a termine inzuppato di fango fin nei capelli, con sommo disappunto di mia mamma. Fu una bella esperienza che mi portò a conoscere altri appassionati e a continuare a praticare questo bellissimo sport. Era l’epoca in cui la corsa cominciava a farsi strada, ma non erano tanti quelli che correvano. Io ero uno dei pochissimi. Oggi è tutto diverso, i praticanti sono migliaia e migliaia. A distanza di 33 anni la marcia dei ciliegi a Casterno è sempre bellissima.

domenica 3 marzo 2019

Correre soli in mezzo alla natura? A volte meglio delle gare e dello sbuffare disumano di certi runner

Anche se un po’ a malincuore ho deciso di prendermi qualche settimana lontano dalle gare. Dico la verità nel mio blog sul running, passione che coltivo dal lontano 1986 senza mai una vittoria, ma solo perché mi piace. Me la voglio prendere comoda per qualche giorno, senza allenamenti intensi. Perché è così, inutile nascondersi. Se mi iscrivo ad una gara in quella corsa devo dare il massimo.

E per dare il massimo mi devo allenare bene. Mancando la voglia farò qualche corsa senza cronometro per mantenere la forma. Ed è bello andare a correre senza lo stress del cronometro. Guardarsi attorno e scoprire cose nuove. È grazie a questo spirito che mi torna la voglia di migliorare. Questa mattina, mentre i mie colleghi runner erano impegnati a Trecate, Abbiategrasso e in altre parti, io ho fatto il mio giro di circa 12 km da Magenta a Castellazzo de’ Barzi, Robecco, Cassinetta, Preloreto di Corbetta e Magenta. Ho guardato l’orologio del campanile quando sono uscito di casa ed erano le 8, sono tornato che erano le 9.

Praticamente il ritmo era lo stesso di quando punto a tenere una certa andatura controllando il mio Garmin chilometro dopo chilometro. Dico un’altra verità che a molti Non piacerà. A volte le gare mi danno ai nervi. Insomma, non tiratemi dietro ogni peggior parola, ma tra una corsa in solitaria ascoltando solo il mio corpo e i rumori della natura attorno e lo sbuffare al limite del disumano di certi runner preferisco la prima. Passo e chiudo.

martedì 29 gennaio 2019

Runner sempre più evoluti alla Stra Magenta

La Stra Magenta è l’unica corsa alla quale ho sempre partecipato. Sei edizioni e sei presenze. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che passa a pochi metri da casa mia. Da runner sono contento che si faccia e auguro lunghissima vita alla corsa nella città dove si è fatta la Storia. Al di là di una mia cronaca-commento che ho scritto su Ticinonotizie.it e Podisti.net vorrei focalizzare l’attenzione sul livello di preparazione di chi ha preso parte alla corsa di domenica. Mille partecipanti alla competitiva.

La maggior parte ha concluso con tempi eccellenti. Segno che siamo amatori cosiddetti evoluti. Che si allenano tre, quattro volte la settimana come minimo diversificando le sedute. Un paio di fondi medi, una seduta di ripetute e il lungo, solitamente la domenica. Questa la settimana tipo dell’amatore evoluto che gareggia un paio di volte al mese e sta già pensando alle grandi mezze o maratone di primavera. Ho chiuso i 10km in 44’ e sono arrivato quattrocentesimo e settantaseiesimo di categoria. Anche questo lascia pensare a quanto siano evoluti i runner.

Nessuno tralascia il riscaldamento e il defaticamento del dopo corsa. E le visite dai fisioterapisti con massaggi Pre e post gara. Insomma, ci stiamo professionalizzando sempre di più. Anche se abbiamo zero possibilità di entrare nei primi posti nella classifica di una competizione Fidal puntiamo alla classifica societaria o a migliorare il nostro record. Troppo? Non voglio dire certo che siamo un mondo di pazzi. Anzi, il runner evoluto è certamente meglio di uno sprovveduto. Tutti noi ascoltiamo i segnali che ci lancia il nostro corpo. Se ci dice che è stanco forse è meglio rallentare o fermarsi. Non è una sconfitta, ma il buon senso che ce lo suggerisce. Come sempre l’importante è usare la testa. Se allenarci in maniera intensa ci piace, ci fa stare bene e il nostro corpo da il via libera ben venga che il runner si comporti da atleta professionista. Se forza e qualcosa comincia a scricchiolare è meglio che cominci a rivedere i propri ritmi.

Che lasci perdere lunghi, ripetute, cronometro e si goda delle belle passeggiate a ritmo blandissimo fino a nuovo ordine. Per accelerare c’è sempre tempo. Perché ricordiamoci che il miglior medico del nostro corpo siamo noi stessi. Le foto che pubblico riguardano il sottoscritto alla Stra Magenta. Non sono un runner evoluto, ci tengo a precisarlo. 


Io e la vincitrice Giovanna Epis



mercoledì 16 gennaio 2019

Dalla mezza di San Gaudenzio di Novara alla StraMagenta



La mezza invernale di San Gaudenzio a Novara andata in scena domenica 13 gennaio l'ho fatta a 4.58 al chilometro. ero abbastanza preoccupato di non riuscire a portarla a termine, visto che i lunghi non li sto facendo. Ma è andata abbastanza bene, quindi avanti così. Il prossimo appuntamento sarà con una distanza per me più congeniale. La classica StraMagenta del 27 gennaio. Si corre in casa, anzi proprio davanti a casa mia. Ovviamente è l'unica corsa alla quale ho sempre preso parte...