mercoledì 23 agosto 2017

La corsa è morta? No, anzi è più viva che mai...

Cari amici di Navigliorunning, ricordo ancora, come fosse ieri, le prime volte in cui uscivo a correre. Era il 1986, 87, 88... gli anni in cui cominciavano si facevano largo i nomi di Orlando Pizzolato, Gelindo Bordin, Francesco Panetta. Nomi che la gente conosceva al pari dei calciatori. In quel periodo nella corsa l'Italia faceva paura. Vinceva a New York, a Boston, alle Olimpiadi di Seul, agli Europei, ai Campionati del Mondo. Oggi non è più così. Eppure in quei lontani anni '80 su strada correvano ben poche persone. E chi lo faceva veniva deriso. Ebbene si, deriso quando andava bene. C'erano poche corse non competitive e pochissimi che facevano agonismo. Solo quelli che andavano forte per intenderci. Pochi istanti fa ho letto un articolo 'La corsa è morta?' di non so quale autore.

Personalmente rispondo alla domanda: no, anzi è più viva che mai. Dagli anni '80 ad oggi è cambiato il mondo nella corsa. E, devo dire il vero, non me lo sarei mai aspettato che sarebbe cambiato così drasticamente. Se prima eravamo, nella mia zona, in 5 o 6 gatti a correre quasi di nascosto, adesso siamo in 500, 600. Un esercito. Gli sfottò sono un vecchio ricordo dei tempi passati. Leggo questo articolo e penso che sia la solita solfa da buttare li giusto per fare polemica sulle nostre magre prestazioni ai campionati del mondo o non so su che cosa. Leggo che l'articolista è rimasto colpito dal basso numero di runner durante il suo soggiorno estivo a Livigno. Che il livello qualitativo e quantitativo delle corse è calato, che alla Straverona su 21mila partecipanti c'erano solo 700 agonisti e molti dei non agonisti avevano il fisico più da sumo che da corsa. Ma che caspita sta raccontando? Oggi si è messa a correre gente sulla quale non avrei mai scommesso una lira solo poco tempo fa. Anzi, forse c'è il problema contrario. Troppa gente che corre senza tirare il freno. Con il rischio di infortunarsi. Questo si è un problema.

Alla Straverona erano quasi tutti non agonisti con il fisico da sumo? Ma scusi, mica vorrà che siano tutti capaci di correre a tre al chilometro. Io posso star bene a correre a 4 minuti al chilometro, altri possono trovare il loro giusto ritmo a 5, 6 o 7 al chilometro, magari fermandosi di tanto in tanto. C'è chi ha il talento di correre a tre al chilometro bontà sua. E si allena tutti i giorni per ottenere delle prestazioni di ottimo livello. L'articolo prosegue dando delle spiegazioni sul perchè il numero dei runner sia calato (e abbiamo già smentito questo dato...). Popolazione poco avvezza agli sport dove si fa fatica, mancanza di campioni da imitare e non ho capito cos'altro. Sinceramente faccio fatica a capire il senso di questo articolo.

Che si conclude con un fantomatico test del moribondo da provare su chi si vanta di essere sportivo. Ovvero, se ho capito bene, correre per dieci chilometri. Se uno ci mette più di un'ora ha già un piede e mezzo nella fossa. Ma roba da pazzi......

domenica 20 agosto 2017

Reykjavik Marathon, in migliaia da tutto il mondo hanno corso nella terra d'Islanda

Tra le corse de periodo agostano oggi ne voglio citare una che si tiene in un clima decisamente freddo per il periodo. E' la maratona, mezza e 10km, di Reykjavik, in Islanda, andata in scena ieri sabato 19 agosto. Un'altra meta che vorrei raggiungere prima o poi, chissà magari anche per correre in un ambiente molto diverso dalla calura alla quale siamo abituati in Val Padana. Nonostante la lontananza sono stati parecchi i partecipanti provenienti un po' da tutto il mondo, come possiamo leggere sulla pagina facebook e sul sito ufficiale della gara.

Ecco le classifiche, maratona maschile1. Arnar Pétursson, ISL, 2:28:17 2. Patrik Eklund, SWE, 2:39:24 3. Blake Jorgensen, USA, 2:41:58. Maratona femminile: 1. Natasha Yaremczuk, CAN, 2:53:25 2. Amanda Watters, USA, 3:07:10 3. Laura Couvrette, CAN, 3:08:07. Mezza maratona maschile: 1. Hlynur Andrésson, ISL, 1:09:08 2. James Finlayson, CAN, 1:09:18 3. Sebastien Hours, FRA, 1:09:35. Mezza maratona femminile: 1. Elín Edda Sigurðardóttir, ISL,1:21:25 2. Janna Mitsos, USA, 1:21:55 3. Heather Mahoney, USA, 1:23:21. 10km maschile: 1. Baldvin Þór Magnússon, ISL, 32:50 2. Joel Aubeso, ESP, 33:06 3. Lenas Mathis, FRA,33:08. 10km femminile: 1. Nina Henriette J Lauwaert, BEL, 34:43 2. Kate Hulls, GBR, 35:19 3. Guðlaug Edda Hannesdóttir, ISL, 36:08

venerdì 18 agosto 2017

Come si fanno le ripetute (del coach Ambrogio De Angeli)

Sembra strano ma molti pretendono dalle ripetute grandi miglioramenti, ma non è così soprattutto se non si è capaci di farle nel modo giusto. Prima di fare le ripetute si deve fare il riscaldamento a un ritmo blando (circa due km) poi qualche allungo ( 5 x 50/80m ) alla fine altri due km di defaticamento sempre a ritmo blando. Ma che ritmo tenere nella ripetuta???

Varia in base alla gara per cui si fanno.
10km: se si corrono in 40' la media è di 4'km e se si intende fare un 5 x 1.000 si sottrae qualche secondo ai 4'km diciamo 3'50'' rec 2', se si vogliono fare 15 x 400 diciamo 3'40'' rec. 1' Il recupero d'inverno consiglio di farlo in modalità '''fondo lento''' per non rischiare di raffreddarsi con il rischio di strapparsi, d'estate si può anche recuperare da fermo (senza esagerare, camminando)

Ovviamente se si fanno per una mezza o una maratona bisogna anche allungare le ripetute stesse rapportando la velocità al best della gara in questione.

Un paio d'esempi .....................
mezza maratona: 1h35' media 4'30 ----- 7 x 2000 a 4'15'' rec 2'
maratona: 3h30' media 5'km ----- 3 x 5.000 a 4'45' rec. 3'
 

lunedì 14 agosto 2017

Marco Bonfiglio torna al lago d'Orta e corre dieci maratone in dieci giorni, meglio dello scorso anno

Dopo la Badwater Ultramarathon Marco Bonfiglio è tornato al lago d'Orta per correre dieci maratone in dieci giorni. Come lo scorso anno, anzi meglio dello scorso anno. L'ultima l'ha appena completata in 2h51', il miglior crono. E tutte le nove maratone precedenti le ha chiuse in meno di tre ore. Fantastico atleta.

Ha completato il medaglione confermandosi uno dei più forti ultramaratoneti del mondo. Quasi seimila metri di dislivello positivo in dici maratone per un totale di 28h 54' 21". Di grande spessore le prestazioni di David Holland, l'inglese che ha battuto il record. A complimentarsi con lui dalla sua pagine facebook è direttamente Marco Bonfiglio. Grande atleta e grande uomo. Che dire, non ci sono parole per descrivere una potenza come l'abbiatense.

Un uomo che corre solo per il piacere di farlo, non certo per soldi. in questo momento starà gustando la sua impresa, ma nella testa ne starà già preparando un'altra...(Nella foto David Holland con Marco Bonfiglio)
 

domenica 6 agosto 2017

Tra le corse blande di chi scrive, l'oro mondiale e l'ottimo italiano Daniele Meucci

Affaticato dal gran caldo di questi giorni questa mattina sono riuscito a portare a termine un 'medio' modestissimo tra Magenta,l'alzaia Naviglio Grande fino a Cassinetta e rientro verso Preloreto. Unica consolazione: avere evitato per pochi secondi il nubifragio. Riscaldamento, 13 km a 4'57" al chilometro e defaticamento finale. Talmente sudato che i calzoncini mi facevano da zavorra tanto che erano pesanti. Il caldo mi ha sfiancato, ma non per tutti è così. Assisto e applaudo a prestazioni incredibili della squadra cui appartengo, i Tapascioni di Robecco.

Ne parleremo in maniera approfondita perchè meritano davvero. Intanto ho ammirato la medaglia d'oro ai campionati Mondiali di Atletica a Londra, nella maratona. Quel keniano Geoffrey Kipkorir Kirui che qust'anno si è imposto a Boston. Non era tra i favoritissimi, ma ha zittito tutti arrivando primo echiudendo in 2h08'27". Una gara tatticamente molto difficile dove alla fine sono emersi coloro che hanno corso ragionando. Argento per il favoritissimo etiope Tola e bronzo per il tanzaniano Felix Simbu. Classifica che conferma come fare pronostici in maratona sia pressochè impossibile. Ottimo quarto l'inglese Callum Hawkins e (ottimo pure lui) sesto l'italiano Daniele Meucci.