giovedì 20 dicembre 2018

Boffa Cross a Boffalora Ticino il 22 dicembre, corsa per uomini duri

Poco prima di scrivere queste righe (sono le 20.08) ho corso 9km, preceduti da riscaldamento,  a 4’30 al km. Percorso solito da fondo medio,  da casa a zona industriale,  fino a Castellazzo,  fontanile del Gallo, Preloreto,  giro di sterrato per cascinali e rientro a casa. Tragitto che avrò percorso un miliardo di volte a occhio e croce.

Quindi direi che sono soddisfatto,  dopo l’esperienza della Robecco – Turbigo alla quale ho partecipato domenica scorsa e di cui ho scritto su Ticinonotizie.it e Podisti.net. Prossimi impegni?  Nessuno,  probabilmente la mezza di San Gaudenzio a Novara il 14 gennaio. Farei volentieri il Boffa Cross di sabato, ma impegni Pre natalizi non me lo consentono.  A proposito di Boffa Cross è una corsa che consiglio.

Lo fatto un paio di volte ed è veramente divertente.  Sono circa 6 chilometri completamente su sterrato selvaggio nei pressi del centro sportivo boffalorese. Qua sotto pubblico la locandina che contiene tutte le informazioni.  Qualche consiglio da chi l’ha fatta.  Non guardate il cronometro,  guardate davanti a voi e attenti a dove mettete i piedi.  Potreste ribaltarvi e allora son dolori. .

mercoledì 12 dicembre 2018

Stracanonica a Bernate Ticino aspettando la Naviglio Grande Run

La Stracanonica a Bernate Ticino è uno degli appuntamenti ai quali non voglio mancare.  Ho corso tre edizioni di cinque,  l’ultima lo scorso 8 dicembre.  Quasi 11 km in 49 minuti,  in vista del prossimo appuntamento.  La Naviglio Grande Run che di chilometri ne prevede 17 e mezzo. Una tirata verso nord seguendo l’alzaia del Naviglio Grande partendo da Robecco per arrivare a Turbigo.


Il panorama delle corse,  non competitive e Fidal, è sempre più numeroso.  Ho deciso di non farne tantissime,  ma di scegliere gli appuntamenti che più mi interessano.  Per il 2019 non ho ancora in mente un calendario preciso che seguirà,  a grandi linee,  quello che proporrà la mia società,  il Tapascione Running Team. Mi piacerebbe correre una mezza maratona all’estero.  Parigi o Casablanca, chissà. ..

sabato 3 novembre 2018

Atletica e maratone: sport che in TV non contano niente o quasi

Ho appena letto un articolo di Podisti.net sulla copertura televisiva della maratona di New York che andrà in scena domani, domenica 4 novembre. Chi scrive l’articolo di Podisti.net anticipa la più che probabile delusione per gli appassionati,  con chiusura della diretta RAI appena dopo l’arrivo dei primi,  e poco dopo per la diretta di Eurosport. Questo articolo mi spinge all’ennesima riflessione in merito alla solita domanda.

Ovvero per quale motivo la corsa e l’atletica sono trattate così male per quanto concerne le coperture televisive?  Stiamo parlando di uno sport che conta migliaia e migliaia di appassionati e moltissimi di loro sono pure tesserati ad una società affiliata alla Fidal. Non mi vengano a dire che nell’atletica girano pochi soldi perché non è più così.  Migliaia e migliaia di appassionati vuol dire un giro d’affari enorme per scarpe costose,  maglie, canottiere tecniche, cronometri e tantissimi gadget che tutti possiedono. E allora perché non divulgare come si deve le corse e le maratone più importanti nel mondo?

giovedì 1 novembre 2018

La mia mezza ad Abbiategrasso

Ho scritto ampiamente su Ticino notizie, Bia News e Podisti.net della
Rotary Marathon e mezza del cuore ad Abbiategrasso di domenica 28 ottobre,  alla quale ho partecipato.  Non sto a dilungarmi sulla cronaca dell'evento, ma giusto due parole le devo dire. Ho corso la mezza con un solo lungo alle spalle come allenamento chiudendo in un'ora e 43 minuti.

Prima parte in mezzo a pozzanghere alte anche venti centimetri,  seconda con vento contrario.  Non potevo certo sperare in qualcosa di meglio. Seconda considerazione.  I controlli Anti doping hanno fatto la loro comparsa ad Abbiategrasso. Magnifico.  Non aggiungo altro. Pensavo, a questo punto,  di correre un'altra mezza a Busto Arsizio, ma salvo cambiamenti dell'ultimo momento penso che rimandero' le gare a dicembre.

Voglio salvaguardare i miei tendini, prima di ogni cosa. Meglio correre meno,  ma sempre...

domenica 16 settembre 2018

Eliud, uomo del Kenya, batte il record di maratona a Berlino

Mi riesce difficile commentare una prestazione come quella di Eliud Kipchoge, keniano che ha battuto il record del mondo di maratona Berlino chiudendo in 2h01’39” alla media di 2’53” al chilometro. Non so nulla di lui. Che tipo di preparazione ha svolto,  quali carichi di lavoro ha effettuato, che genere di alimentazione e via discorrendo.  Di certo e’ un talento incredibile. Uno nato per correre sulle lunghe distanze.

La domanda però è spontanea: quali sono i limiti di un uomo sulla distanza della maratona? Non esistono limiti. Semplice. Probabilmente l’uomo del Kenya ha nelle gambe una maratona in meno di due ore. Il muro che sembrava invalicabile è pronto per essere disintegrato.  Quando non si sa. Mentre Kipchoge questa mattina vinceva a Berlino io,  in solitaria,  svolgeva il seguente allenamento tra Magenta, Castellazzo de’ Barzi, Robecco sul Naviglio e Pontevecchio. Riscaldamento più dieci chilometri a 4’45” facendo una fatica boia.  Beato te Eliud…..

Ecco i passaggi:
- km 1: 2'43"
- Km 5: 14:24"
- km 10: 29'01" (14'27" dal 5° al 10°)
- km 15: 43'38" (14'37" dal 10° al 15°)
- km 20: 57'56" (14'18" dal 15° al 20°)
- mezza maratona: 61'06"
- km 25: 1h12'24" (14'28" dal 20° al 25°)
- km 30: 1h26'45" (14'21" dal 25° al 30°)
- km 35: 1h41'01" (14'16" dal 30° al 35°)
- km 40: 1h55'32" (14'31" dal 35° al 40°)
- maratona: 2h01'39" (WR - 2'53/km)

venerdì 27 luglio 2018

Correre per sentirsi bene, questa è l'unica motivazione

Un giorno di tanti anni fa, mentre correvo lungo una strada non distante da casa, un uomo in bici mi affiancò e mi chiese: “Ti vedo sempre a correre, ma perché continui a correre?”. Io lo guardai e risposi: “Perché mi sento bene a correre”. In effetti era vero. Anche se quella era una risposta troppo semplicistica. Questo  blog vuole essere il tentativo di completarla e cercare più risposte a quella semplice domanda.

Osservando i colleghi runner mi sono accorto che ognuno ha le sue motivazioni.  C’è chi si allena perché vuole vincere, chi per migliorarsi,  chi per sfogarsi da giornate stressanti,  chi non ha ancora capito il perché. Ieri sera ero a Boffalora a correre la Bufalora volt e bas, l’ultima di questo mese di luglio prima del periodo agostano durante il quale non ci saranno gare. Perché ho corso ieri sera a Boffalora?  Torniamo alla risposta che diedi a quel tizio in bicicletta.  Dopo tanti anni è sempre la stessa: perché così mi sento bene. (La foto è di Max Villani, io ieri sera alla Bufalora volt e bas))

mercoledì 25 luglio 2018

Alle ultramaratone preferisco il mezzofondo


Se dovessi scegliere, nel panorama dell’atletica leggera, quali sono le gare che preferisco non avrei dubbi. I 1.500 metri, il miglio, gli 800 metri, sono queste le più belle perché racchiudono tutto quello che un atleta deve possedere. Resistenza, velocità e senso tattico. Sarà perché il primo atleta che è entrato nella mia testa è stato l’inglese Sebastian Coe, sublime interprete dei 1.500 metri, ma non corro dietro alla mentalità diffusa tra gli amatori che guardano sono alle lunghe distanze. E più sono lunghe e meglio è. Martedì sera ho partecipato al Golden Tapa organizzato dalla mia squadra, il TRT di Robecco. Eravamo a Vittuone sulla bella pista di atletica (con qualche erbaccia che spuntava tra le corsia, ma fa niente. Almeno a Vittuone hanno una bella pista) per fare i classici 4 giri. Ho chiuso in 6’02”. I miei obiettivi erano due. Migliorare la prestazione dell’anno scorso di 6’10” (fatto) e scendere sotto i 6’ (fallito). Se dovessi darmi dei voti sulle tre caratteristiche che deve possedere un mezzofondista mi darei un sei per la velocità, un 5 per la resistenza e un 2 per il senso tattico. Ieri sera sono partito un po’ troppo forte. Al primo giro ero 4° dietro tre atleti che, obiettivamente erano più forti di me e che erano capaci di stare abbondantemente sotto i 5’30”. Stavo andando troppo forte e non me ne accorgevo. E l’ho pagata all’ultimo giro quando mi hanno ‘passato’ in parecchi. Scendere sotto i 6’ per me non era impossibile, ma occorre grande senso tattico in queste corse. Oltre che allenamenti basati sulle ripetute. Belle, intense, brevi, che ti lasciano senza fiato fino all’ultimo metro. Le preferisco alle ultramaratone, senza dubbio.
















giovedì 28 giugno 2018

Runner stressato e affaticato: sindrome da sovra allenamento?


Dopo il giro del lago di Endine, 10 miglia pari a quasi 17 chilometri chiusi in un’ora e 19 minuti, ho deciso di prendermi un po’ di relax. Tre uscite settimanali a ritmo blando, niente ripetute e lunghi. Un modo di ricaricarsi in vista dei prossimi appuntamenti che, per me, saranno (salvo imprevisti..) il miglio in pista a Vittuone (Golden Tapa il 24 luglio) e la Bufalora volt e bas (26 luglio). Correre in scioltezza a ritmo blando è bellissimo. Di solito esco la mattina prestissimo e c’è sempre un qualcosa di speciale quando c’è pochissima gente in circolazione. Le campagne che si svegliano, il sole che sorge anche le strade poco trafficate sembrano quasi nuove. 

E’ un consiglio che mi sento di dare (non sono uno che sgancia consigli in continuazione..) a chi ha esaurito le pile. Al runner che ha perso la voglia e si sente stanco, stressato. Per nessuna ragione al mondo un runner si deve sentire stanco. Se succede, spesso, è dovuto al sovrallenamento e allora si diventa anche irascibili e nervosi. Non è necessario fermarsi completamente. Si può benissimo continuare a correre a ritmo lentissimo senza affaticarsi e ci si riprende come e più forti di prima. Fino a quanto deve durare il periodo di relax a ritmo blando? Finché si vuole, quando ci si sente pronti e di nuovo in forma allora si può tornare a premere sull'acceleratore. (nella foto di Max Villano il mio giro al lago di Endine, 10 miglia del Castello, dello scorso 17 giugno)


mercoledì 20 giugno 2018

Volata alla marcia del Grano di Casterno

Volata terribile alla marcia del grano di Casterno con Lucio Bordin, anche lui del Tapascione Running Team. chi ha vinto? Fotofinish...

martedì 3 aprile 2018

giovedì 29 marzo 2018

Stramilano Half Marathon


Ecco le foto della mia Stramilano di domenica scorsa. 21chilometri e un po’ di metri fatti senza strafare, in linea con le mie condizioni attuali. E’ stato bello correre in una Milano riservata solo ai runner ed è stato ancor più bello tagliare il traguardo. 

Cosa che non era affatto scontata. Ecco il mio tempo sul Garmin e su TDS. Si ringrazia Arturo Barbieri di Podisti.net per le foto







giovedì 15 marzo 2018

La Parabiago Run tra acqua e fango, in attesa della Stramilano...


Dieci chilometri sotto la pioggia e nel fango. Ma con il sorriso, finalmente. Dieci chilometri in circa 45 minuti, qualche secondo in mano. Ma, come ho scritto sulla mia pagina facebook domenica sera, non me ne importa nulla del tempo (ammesso che mi sia mai importato qualcosa del cronometro..). L’importante era ripartire. 

La Parabiago Run ha rappresentato anche il mio esordio come tesserato Fidal e la cosa mi inorgoglisce. Ora staccherò dalle corse per una settimana (alla fine tra la Stravisina e la 10km di Cardano al Campo di domenica 18 marzo opterò per un allenamento in solitaria) in attesa della StraMilano del 25 marzo. Saranno 21 chilometri che non corro tutti di fila da un bel po’, quindi la prenderò come sempre senza affanno.

mercoledì 7 marzo 2018

La Corriamo per l'Hospice ad Abbiategrasso su terreno fangoso e innevato


La Corriamo per l’Hospice di Abbiategrasso si è corsa domenica scorsa su un terreno che dire pesante era poco. Neve e fango ad accompagnare i runner (per lo più camminatori) durante il percorso tutto nel bel mezzo del Parco del Ticino ad Abbiategrasso. 

Avendo ripreso a correre in maniera costante da poco non ci tenevo proprio a rischiare e ho fatto dei cambi di ritmo laddove si poteva. Un lungo riscaldamento per poi continuare con 4 km a 4’40”, recupero, altro chilometro, recupero e altro chilometro sotto i 5’.


ARTICOLO SU PODISTI.NET

martedì 27 febbraio 2018

Il ritorno traumatico alle corse con la Trecate 10km e l'avvio di una nuova collaborazione con Podisti.net


Io e la vincitrice Sara Dossena, vestirà la maglia della nazionale ai prossimi europei di Berlino
Poco meno di 10 chilometri di fatica micidiale. Il ritorno alle corse è stato bello e traumatico allo stesso tempo. Dopo la Stramagenta eccomi al via della Trecate 10km domenica scorsa, corsa veloce, tuta piatta dove lo scorso anno ho fatto il mio PB sui 10km di 42minuti. Quest’anno non dovevo certo guardare il cronometro, ma una sbirciata l’ho data. 

Ancora da non competitivo ho corso poco meno di 10km a 4’44” di media come testimonia il mio fedele Garmin. Ricominciare è bello e anche traumatico dicevo. Freddo, vento, nevischio a tratti. Sono arrivato con tre unghie dei piedi rotte e decisamente affaticato. Ora l’obiettivo è riacquistare una certa regolarità negli allenamenti e tentare di migliorare per le prossime avventure. Da runner questo è quanto.

Da cronista ho cominciato una nuova avventura con Podisti.net. Visto che alle gare già ci vado perché non documentarle? Non ho mai scritto di sport e per me è un’esperienza tutta nuova in quel bellissimo mondo che è il giornalismo.


Il mio articolo su Podisti.net

Ed ecco il video su CorriereAltomilanese.com:



martedì 20 febbraio 2018

Il bello della corsa, uno sport veramente internazionale


Il bello della corsa, come ho sempre detto tante volte, è la varietà di personaggi che puoi incontrare durante le gare. Persone anche molto diverse, ma che trovano nella corsa una passione in comune. Se si fossero incontrati ad una festa probabilmente non avrebbero trovato molte cosa da spartire. Ma la corsa unisce. Ed è internazionale nel vero senso della parola. 

Al Tapacross di sabato scorso un atleta è partito forte fin dall’inizio. Nessuno lo conosceva. I partecipanti provenivano tutti dal territorio limitrofo a Robecco sul Naviglio. Quell'atleta, arrivato secondo in volata, è l’australiano Luke Roberts. Australiano di Canberra con il quale abbiamo parlato alla fine della gara. Uno che di sport se ne intende e corre per passione. Anche in Australia si corre. Come da noi, come in qualsiasi parte del mondo.

lunedì 5 febbraio 2018

Stramagenta, il passaggio in via I Maggio. Lì dove cominciò la mia passione...

Sei mesi lontano dalle corse. Ieri ho riassaporato il gusto delle gare, anche se l’ho corsa da ‘non competitivo’ partendo in fondo al gruppone e pensando solo a finire. L’appuntamento alla Stramagenta non lo potevo e non lo volevo mancare. Le ho corse tutte e cinque e allora via anche per questa. 

Dieci chilometri mica c’erano nelle gambe, ma non fa niente. Sto molto bene rispetto a sei mesi fa e, quindi, ho intenzione di ripartire. Non volevo certo guardare il tempo, ma per la cronaca ho chiuso in circa 44’. Nemmeno tanto da buttare e senza soffrire. Il percorso della Stramagenta è il mio. Cosa c’è di meglio che correre in via I Maggio dietro casa mia? Altro che arrivo all'Arena di Milano, al Central Park di New York o in qualsiasi altro posto



Via I Maggio anni addietro era sterrata ed è proprio lì che, nell'ormai lontanissimo mese di luglio del 1986 partii per i miei primi 1.600 metri di corsa lenta conclusi in sofferenza. Eccomi nelle foto di Max Villano durante il mio passaggio davanti a Casa Giacobbe e nell'immagine di Francesco Maria Bienati in compagnia della vincitrice Giovanna Epis.