Tradizione vuole che l’ultima gara di luglio, prima del
riposto di agosto, sia la Bufalora Volt e Bas. Bella e dura allo stesso tempo,
anche quest’anno la distanza sfiorava i sei chilometri. Certo che passare dai
15 gradi di Manchester ai 34 di Boffalora sopra Ticino è stata una mazzata, ma
prima o poi dovevo tornare nell’umida e accaldata terra padana e prima o poi
avrei ripreso a correre.
Grazia vuole che sia riuscito ad andare a punti nella
classifica della mia squadra, il TRT di Robecco. Sedicesimo mi pare con il
tempo di circa 27 minuti. Alla fine il mio pettorale è stato perfino estratto e
mi son preso anche un salamino, oltre al melone di rito. Cosa volere di più
dalla vita? Nulla, direi proprio nulla
Durante il mio recente viaggio in Inghilterra sono riuscito
a partecipare ad una competizione sulla distanza dei 10 chilometri. Si è
trattato della mia prima partecipazione ad una gara all’estero e mi sono
trovato davvero bene. Era la 2019 City of Manchester 10K, gara di medio livello
alla quale hanno preso parte circa duemila persone. Partenza e arrivo all’Etihad
Stadium dove gioca il Manchester City, campione in carica della Premier League.
Non era una corsa destinata alla massa come le grandi maratone internazionali.
Ero l’unico italiano, ma c’erano altri stranieri. Soprattutto dall’Australia e
dal Sud Africa, perché proprio in quei giorni molti tifosi erano a Manchester
per i mondiali di Cricket.
Il fatto di essere stato l’unico italiano mi ha
permesso di godere fino in fondo dell’atmosfera di una gara targata England. Mi
è piaciuto osservare gli altri atleti mentre facevano riscaldamento. Correre in
gara è stato fantastico. Al di là di qualche cavalcavia la corsa è stata tutta
pianeggiante e l’arrivo indimenticabile con l’Etihad sullo sfondo. Non ho
spinto al massimo. Vuoi perché non me ne importava niente del tempo (ho chiuso
in 46 minuti), vuoi perché erano giorni di pesante cammino e, il sabato
precedente, avremo macinato decine di chilometri passeggiando per Manchester.
Dopo la corsa ci aspettava il treno per Liverpool e il giorno dopo eravamo già
sul pullman destinazione Londra.
Insomma, avrete capito che i viaggi da
sedentari non fanno per me. Mi piace tornare da una vacanza distrutto, ma ricco
di esperienze vissute sul posto. In mezzo alla gente del luogo. Una nota sulle
runner e sui runner inglesi. Il caldo non fa per loro. La mattina a Manchester
faceva frescolino, anche se era luglio). Tipo novembre da noi, per intenderci.
Poi, man mano che passavano le ore, la temperatura saliva se c’era il sole.
Così è stato la mattina della gara. Riscaldamento con il fresco e sole durante
la corsa. Risultato. Inglesi che si scioglievano come neve al sole. I gradi
erano 15 per intenderci. Da noi faceva 34…