martedì 14 marzo 2017

Runcard Fidal e tessera Uisp per chi corre: l'on. Cova presenta un'interrogazione


Ricevo e pubblico questo comunicato stampa dell’on. Paolo Cova in merito al cosiddetto doppio tesseramento per chi fa atletica leggera. Dallo scorso anno i tesserati Uisp (come il sottoscritto) devono essere anche tesserati Fidal o avere la Runcard, che è sempre a mio parere una tessera Fidal. Che ha un costo che si aggiunge all’esorbitante (e fuori da ogni logica…) costo di tutte le competizioni Fidal. In tutto questo, ovviamente, c’è qualcuno che ci guadagna. Alle spalle di chi ha solo voglia di fare sport in santa pace. Un giorno ridendo e scherzando dissi che inventeranno anche la Runcard ricaricabile per poter uscire a correre di casa da soli. Una Runcard che si timbra appena si comincia a correre e che scala un centesimo a chilometro. Più chilometri fai e più paghi. Meglio non dirlo troppo forte prima che a qualcuno salti in mente questa idea. Ecco il comunicato dell’on. Cova:

Il doppio tesseramento per chi pratica l’atletica leggera ha senso o non è addirittura disincentivante? Se lo chiede, in un’interrogazione, l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, e lo domanda al Ministro per lo Sport. “Il 30 maggio 2016 La Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) e l’Unione italiana sport per tutti (Uisp) hanno sottoscritto una Convezione per regolare i reciproci rapporti – spiega Cova –. L’accordo prevede la reciproca partecipazione di atleti ad attività agonistica di prestazione, organizzata da una delle parti,​ ma solo con ​il doppio tesseramento. Quindi, i tesserati Uisp, dal 1 giugno 2016, devono essere tesserati alla Fidal, oppure avere la Runcard, per poter partecipare alle manifestazioni agonistiche organizzate dalla Federazione, proprio per questa nuova norma introdotta che non apporta nessun beneficio o miglioramento per i partecipanti”. P​er il parlamentare Pd “il doppio tesseramento sta contribuendo solo a gonfiare il numero dei tesserati Fidal, senza un reale aumento dei partecipanti all’attività sportiva, cosa che dovrebbe essere prioritaria, ed è perfettamente inutile per gareggiare. Non solo: gli articoli 2​ e 3​ della Costituzione prevedono la libera partecipazione dei cittadini alle cosiddette formazioni sociali come diritto inviolabile, ma in questo caso diventa solo un ulteriore aggravio di costi e di burocrazia per gli interessati. ​Q​uesta novità non aiuta a fare più sport, ma anzi è un disincentivo”. Per questo Cova, nell’interrogazione, chiede al Ministro se “sia a conoscenza di questa Convenzione che prevede un doppio tesseramento e se non ritenga che sia una disposizione che sminuisca il ruolo degli ​E​nti di ​p​romozione ​s​portiva e la loro capacità attrattiva allo sport di base da parte dei cittadini italiani. Inoltre, se la richiesta del doppio tesseramento diventi una norma che complica la partecipazione all’attività sportiva nell’atletica e non stia certo andando nell’ottica della semplificazione e del favorire la partecipazione dei cittadini”.

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