lunedì 20 aprile 2020

Runner untore e menefreghista: ennesima enorme fake news costruita per sorvolare sui veri problemi

Da qualche giorno ho deciso di tornare a correre fuori casa. Limitatamente, sia ben chiaro, alle vicinanze della mia abitazione. Duecento metri, a forse anche 400 poco cambia, portando con me la carta di identità in modo da mostrarla alle autorità in caso di controllo. “Abito qua dietro, faccio ancora 100 metri e rientro. Non preoccupatevi”, sono pronto a giustificarmi (sic..). L’ho fatto per due ragioni fondamentali. La prima è che a correre attorno al cortile di casa va bene una volta, due, alla terza già non ne puoi più. E’ un sistema di allenamento di usare in casi eccezionali fino ad un massimo di 15 minuti e non di più. La seconda ben più importante motivazione che mi ha indotto a tornare sulla strada a correre (anche se per pochi minuti) è che la disposizione che lo vieta è assurda, fuori luogo, incostituzionale, abominevole e chi più ne ha più ne metta.

Ma ancora peggio di quella disposizione che prevede una sanzione (prima si parlava di denuncia!) è stata la reazione del popolo di fronte a chi corre. Non so da chi sia partita la spinta a considerare il runner poco sensibile a quello che stava succedendo o, peggio, addirittura un possibile veicolo di trasmissione del virus, fatto sta che la sola visione di un podista in circolazione generava il panico. E lo genera tutt’ora in alcuni fori di testa, non è ancora finito il rischio. Generalmente sono uno che agisce d’impulso a fronte di un’azione che ritengo assurda, quindi il mio istinto primario è stato quello di mandare al diavolo tutta questa feccia di disgraziati. A fronte di un’analisi più attenta che mi dimostrava che i problemi andavano cercati altrove e parliamo di Rsa dove i casi di positività al Covid – 19 sono schizzati alle stelle, operatori sanitari senza dispositivi di protezione individuale (pazzesco), scelte politiche disastrose su come affrontare l’emergenza, mi saliva il sangue al cervello nel vedere che degli autentici idioti ancora non avevano capito la vera portata del fenomeno.

Ma subito dopo la reazione violenta cerco di analizzare con razionalità quello che sta accadendo. Ebbene il fatto che nel giro di poco tempo si sia riusciti a generare un odio infondato nei confronti del runner mi ha fatto riflettere parecchio su quanto sia facile cambiare la mentalità di una buona parte della popolazione. Sia ben chiaro, non viviamo certo sotto una dittatura come molti paventano sulle colonne dei loro profili facebook. Siamo di fronte ad alcuni provvedimenti presi in una situazione di emergenza sanitaria che ben poco hanno a che fare con il fascismo o roba simile. E ci mancherebbe altro. Ma pensiamoci un po’.

Se è stato così semplice additare il runner come untore, menefreghista, complice del virus, può essere altrettanto semplice manovrare a piacere la mentalità di un individuo e trasferirla in altre direzioni. Basta pompare a dismisura contro una persona, categoria, nazione e questa diventa, immancabilmente, la persona, la categoria, la nazione da odiare. E’ così che si costruisce ad arte l’odio. Domattina esco a correre, come da 30 anni a questa parte…

 

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