Cari amici di Navigliorunning, ricordo ancora, come fosse ieri, le prime volte in cui uscivo a correre. Era il 1986, 87, 88... gli anni in cui cominciavano si facevano largo i nomi di Orlando Pizzolato, Gelindo Bordin, Francesco Panetta. Nomi che la gente conosceva al pari dei calciatori. In quel periodo nella corsa l'Italia faceva paura. Vinceva a New York, a Boston, alle Olimpiadi di Seul, agli Europei, ai Campionati del Mondo. Oggi non è più così. Eppure in quei lontani anni '80 su strada correvano ben poche persone. E chi lo faceva veniva deriso. Ebbene si, deriso quando andava bene. C'erano poche corse non competitive e pochissimi che facevano agonismo. Solo quelli che andavano forte per intenderci. Pochi istanti fa ho letto un articolo 'La corsa è morta?' di non so quale autore.
Personalmente rispondo alla domanda: no, anzi è più viva che mai. Dagli anni '80 ad oggi è cambiato il mondo nella corsa. E, devo dire il vero, non me lo sarei mai aspettato che sarebbe cambiato così drasticamente. Se prima eravamo, nella mia zona, in 5 o 6 gatti a correre quasi di nascosto, adesso siamo in 500, 600. Un esercito. Gli sfottò sono un vecchio ricordo dei tempi passati. Leggo questo articolo e penso che sia la solita solfa da buttare li giusto per fare polemica sulle nostre magre prestazioni ai campionati del mondo o non so su che cosa. Leggo che l'articolista è rimasto colpito dal basso numero di runner durante il suo soggiorno estivo a Livigno. Che il livello qualitativo e quantitativo delle corse è calato, che alla Straverona su 21mila partecipanti c'erano solo 700 agonisti e molti dei non agonisti avevano il fisico più da sumo che da corsa. Ma che caspita sta raccontando? Oggi si è messa a correre gente sulla quale non avrei mai scommesso una lira solo poco tempo fa. Anzi, forse c'è il problema contrario. Troppa gente che corre senza tirare il freno. Con il rischio di infortunarsi. Questo si è un problema.
Alla Straverona erano quasi tutti non agonisti con il fisico da sumo? Ma scusi, mica vorrà che siano tutti capaci di correre a tre al chilometro. Io posso star bene a correre a 4 minuti al chilometro, altri possono trovare il loro giusto ritmo a 5, 6 o 7 al chilometro, magari fermandosi di tanto in tanto. C'è chi ha il talento di correre a tre al chilometro bontà sua. E si allena tutti i giorni per ottenere delle prestazioni di ottimo livello. L'articolo prosegue dando delle spiegazioni sul perchè il numero dei runner sia calato (e abbiamo già smentito questo dato...). Popolazione poco avvezza agli sport dove si fa fatica, mancanza di campioni da imitare e non ho capito cos'altro. Sinceramente faccio fatica a capire il senso di questo articolo.
Che si conclude con un fantomatico test del moribondo da provare su chi si vanta di essere sportivo. Ovvero, se ho capito bene, correre per dieci chilometri. Se uno ci mette più di un'ora ha già un piede e mezzo nella fossa. Ma roba da pazzi......
Personalmente rispondo alla domanda: no, anzi è più viva che mai. Dagli anni '80 ad oggi è cambiato il mondo nella corsa. E, devo dire il vero, non me lo sarei mai aspettato che sarebbe cambiato così drasticamente. Se prima eravamo, nella mia zona, in 5 o 6 gatti a correre quasi di nascosto, adesso siamo in 500, 600. Un esercito. Gli sfottò sono un vecchio ricordo dei tempi passati. Leggo questo articolo e penso che sia la solita solfa da buttare li giusto per fare polemica sulle nostre magre prestazioni ai campionati del mondo o non so su che cosa. Leggo che l'articolista è rimasto colpito dal basso numero di runner durante il suo soggiorno estivo a Livigno. Che il livello qualitativo e quantitativo delle corse è calato, che alla Straverona su 21mila partecipanti c'erano solo 700 agonisti e molti dei non agonisti avevano il fisico più da sumo che da corsa. Ma che caspita sta raccontando? Oggi si è messa a correre gente sulla quale non avrei mai scommesso una lira solo poco tempo fa. Anzi, forse c'è il problema contrario. Troppa gente che corre senza tirare il freno. Con il rischio di infortunarsi. Questo si è un problema.
Alla Straverona erano quasi tutti non agonisti con il fisico da sumo? Ma scusi, mica vorrà che siano tutti capaci di correre a tre al chilometro. Io posso star bene a correre a 4 minuti al chilometro, altri possono trovare il loro giusto ritmo a 5, 6 o 7 al chilometro, magari fermandosi di tanto in tanto. C'è chi ha il talento di correre a tre al chilometro bontà sua. E si allena tutti i giorni per ottenere delle prestazioni di ottimo livello. L'articolo prosegue dando delle spiegazioni sul perchè il numero dei runner sia calato (e abbiamo già smentito questo dato...). Popolazione poco avvezza agli sport dove si fa fatica, mancanza di campioni da imitare e non ho capito cos'altro. Sinceramente faccio fatica a capire il senso di questo articolo.
Che si conclude con un fantomatico test del moribondo da provare su chi si vanta di essere sportivo. Ovvero, se ho capito bene, correre per dieci chilometri. Se uno ci mette più di un'ora ha già un piede e mezzo nella fossa. Ma roba da pazzi......